venerdì 27 marzo 2015

FILOSOFI IN ERBA

Ci sono bambini che vanno all'asilo cantando ed altri che, sàlvati, nemmeno andassero a una colonia penale! Trascinati tipo aratro da madri imbarazzate, o blanditi vanamente da mamme già stanche di primo mattino, vivono il distacco come uno strazio del cuore. Per fortuna, il problema svanisce dopo qualche tempo, a volte da un giorno all'altro.
Giorgio, ad esempio, non aveva ancora quattro anni eppure, malgrado avesse una sorellina più grande, era ancora nella fase della cova. Un pomeriggio però i genitori, che avevano un impegno, lo avevano allocato per un dopo asilo-merenda-più-cena in casa di un'amica, che aveva  dei figli quasi coetanei.  Lui si era divertito talmente tanto da non accorgersi che si era fatta sera, cioè l'ora del suo coprifuoco, o mamma o niente: a tavola la sorella maggiore gli aveva fatto i complimenti e l'altro maschietto aveva chiosato: "Sai, c'è tutto un mondo oltre la mamma!". "Grazie, ma ho ancora tempo per scoprirlo". Filosofi in erba?

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Storie di tulipani
La lettura del “Il Mediatore” e dell' “Amico MetT” mi aveva talmente coinvolta da scrivere all'autrice dicendole che mi sarebbe piaciuto conoscerla. 
Dopo qualche giorno ricevo la risposta   che mi avrebbe incontrata volentieri e una proposta di incontro. 
Un impegno, però, mi costringe, mio malgrado, a declinare l'invito.
Dispiaciuta e rassegnata al volere del fato, ricevo una nuova mail e un nuovo appuntamento...
Ma ancora una volta un imprevisto mi impedisce di accettare.
Il copione si ripete, sempre allo stesso modo, diverse volte. E ogni volta si ripropone, per strane coincidenze,   l'immagine di un bel vaso marrone con dei fiori rossi.
Mah...
Dopo qualche tempo partecipo ad un workshop di presentazione dell' “Amico MetT” e, in seguito a questo, mi iscrivo ad un corso esperienziale che sarebbe stato tenuto proprio dall'autrice del libro.
Intanto... 
Un giorno....
tornando a casa, mi fermo per caso al mercato.
E' tardi, stanno smontando tutte le bancarelle.
Passo davanti a quella dei fiori e mi sento dire: “Signora prenda questi bulbi.. . stiamo andando via...li pianti...”
Li prendo.
Non ho un vaso..
Ne vedo uno, può andar bene.
E' un vaso marrone...
“Ma io non ho un terrazzo, ho una casa piccola, dove lo metto?”
Nel cortile del palazzo, è l'unica soluzione.
Il portiere mi guarda perplesso, stanno facendo i lavori di ristrutturazione, c'è polvere dappertutto.
“Non fioriranno mai!” ha detto sicuro.
Passa qualche settimana e cominciano a sbucare dalla terra dei timidi steli verdi.
Una mattina, come tante altre, vado a salutare il mio vaso.
E... meraviglia!
Sei splendidi tulipani rossi fanno capolino dal vaso marrone.
Quella stessa sera inizia il corso di Giovanna.

Posta un commento

Per inserire un commento se non si possiede un account di Google selezionare la modalità "Anonimo".