Eccomi!
Dopo una full immersion su come gestire il blog, adesso mi ci provo
ed intanto… mi sfogo.
I
webmaster sono una specie (umana) a sé; un po’ cyborg - ché non
hanno un innesto estraneo, tipo occhio bionico, bensì un’estensione
del corpo nel computer - ed un po’ carbonari, con quel loro
linguaggio alfa-numerico che nemmeno
il codice Enigma riuscirebbe a uguagliare.
Abilissimi
nello smanettare, lo sono un po’ meno nell’intendere, soprattutto
se l’interlocutore rientra nella quarta età ed ha bisogno di
capire i passaggi da farsi secondo una sequenza logica. Agli
informatici la logica fa venire un eritema (tanto quanto il criterio
analogico del Mac lo fa venire a me). Però sono i mediatori del web,
come moderni guardiani della soglia. Se vuoi superarla ed entrare
nell’eco-sistema digitale devi pagare pegno e adattarti… a
sentirti un incapace. Inoltre, nel chiedere l’intervento di un
webmaster bisogna predisporsi a memorizzare un dizionario base di
paroline indispensabili per avere qualche speranza di fruizione.
Altrimenti nisba, o diventi web-mas-dipendente (il che ha il suo
prezzo) o resti fuori campo.
Per
starci dentro e fare il tuo gioco devi adattarti al sistema, che si
nutre di contenuti e aggiornamenti continui, pardon di tags per
indicizzare (se no cosa si apre un sito a fare?).
Pertanto
ecco la prima tag: webmaster! Non è una furbata? Compensa la
seconda voce, che riguarda quello di cui mi occupo, la metafisica
applicata. Niente di trascendentale come potrebbe apparire, solo
un qualcosa da reintrodurre nella modernità per vivere
-concretamente- meglio. Ci sarà tempo per approfondire.
Sarebbe,
sarà il fine di questo blog: aiutare a ricordare che non siamo solo
mente e corpo, come tanti fenomeni quotidiani segnalano sempre più
spesso, spaventando persone che invece… dovrebbero rallegrarsi.
Fino
a che questo blog prenda la via grazie all’interazione coi lettori,
scusate followers, farò riferimento a qualcosa di appena
successo, o ad una conferenza appena tenuta (ovviamente rispettando
l’anonimato dei soggetti coinvolti).
Ad
esempio, settimana scorsa ho tenuto un workshop sulla radiestesia dei
corpi sottili e qualche commento è già arrivato, anche se non dai
radioestesisti
che avevano organizzato la serata, forse spiazzati da
qualcosa che ha poco da
condividere con le Ley lines e le griglie di
Hartmann.