L’elenco
delle patologie attraversate mi induce a rispettare i segnali del
corpo ed a fermarmi prima di sfiancarlo con troppi impegni. Da anni
pertanto io scrivo a letto, con un cuscino ikea a reggere il
portatile… e addosso una pila personale di nome Koska,
così chiamato dalla signora ucraina che stava per travolgerlo quando
appena domiciliato “uh, picculo koshka (micio in russo), tu
rischiato”. Da allora gli è restato sia il nome... che
l’attrazione fatale per il rischio: in novembre me lo avevano
ritrovato i pompieri dentro ad una bocca di lupo. Comunque nella foto
vedete la sua posizione abituale. Rilassato sulle mie gambe. I pro-gatto possono
capirmi.
1 commenti:
Che poesia scrivere con un gatto come ispirazione ... Ezio
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